L’episodio riguarda la sua infanzia. Un dettaglio inedito che, probabilmente, anche i “sorcini” più accaniti disconoscevano
Un grande. Anzi, un grandissimo. Pochi artisti possono vantare il curriculum di Renato Zero. Capace di superare diverse epoche musicali. Ed essere sempre apprezzato. Da giovani e anziani. Ma lo sapete che nella sua vita c’è un evento incredibile? Ve lo raccontiamo.
Cantautore oggi 71enne. Pseudonimo di Renato Fiacchini. Istrionico, provocatore e trascinatore. Tutto questo è Renato Zero. Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato 44 album, di cui 31 in studio, 8 live e 5 raccolte ufficiali. Si calcola abbia scritto più di 500 canzoni, molte delle quali inedite.
Insomma, Renato Zero è un mito, una vera e propria icona. Soprattutto nei primi anni della sua carriera si è caratterizzato per abbigliamenti e toni molto sui generis. Tra i suoi più grandi successi non possiamo non menzionare “Il Triangolo, “I migliori anni della nostra vita”, “Mi vendo”, “Come mi vorresti”.
Gusto eccessivo e sopra le righe, dicevamo. Il suo modo di parlare, di cantare, i suoi vestiti sempre molto sgargianti hanno alimentato speculazioni sulla sua omosessualità, mai confermata dall’artista, che si è sempre reso ambiguo agli occhi del pubblico. Renato, sempre molto misterioso, ha giocato molto su questa ambiguità. Ricordiamo la sua relazione con Enrica Bonaccorti.
“Salvato da un frate”
Proprio per questa sua tendenza a non mostrare molto il suo privato, non si conosce troppo dei suoi affetti. Ma sappiamo che nel 2003 ha adottato un figlio, Roberto Anselmi Fiacchini, che lo ha reso nonno di due nipoti, alle quali nel 2020 ha dedicato, all’interno di Zerosettanta – Volumedue, il brano La Mia Carezza.
Una storia dolcissima, questa che riguarda il figlio adottivo del grande Renato Zero. Ma non è l’unica storia degna di essere raccontata nella vita del grande e istrionico artista. E’ stato lui stesso a raccontarlo, intervistato da Silvia Toffanin per “Verissimo”. Questo momento riguarda la sua infanzia: “Nasco con l‘RH negativo di mia madre, che ha comportato che io venissi al mondo con un’anemia emolitica abbastanza forte e quindi mi hanno trasfuso il sangue di un frate. Sono salvo grazie a un frate” ha detto.
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“Questa sensazione di essere con un piede dall’altra parte, me la sono ritrovata sempre addosso. Questo fatto di aver morso la vita, di averla costretta ad accogliermi malgrado tutti, mi ha portato ad averne un grande rispetto”. Un racconto inedito quello del grande cantautore romano. Una storia che forse non tutti, neanche i “sorcini” più sfegatati, conoscevano. Ma che meritava di essere raccontata.