Sempre sui generis e controcorrente, anche questa volta Luca Barbareschi ha spiazzato tutti con delle dichiarazioni inaspettate
Attore, regista, produttore televisivo, produttore cinematografico, autore, conduttore televisivo, sceneggiatore, direttore artistico ed ex politico italiano. Un curriculum lunghissimo quello di Luca Barbareschi. Le dichiarazioni che vi proponiamo oggi faranno molto discutere.
In televisione, come intrattenitore, Luca Barbareschi ha partecipato a circa ottanta sceneggiati e a venti varietà. Alcune interpretazioni sono anche di grande impatto. Nel 1980, per esempio, è fra i protagonisti del cult movie Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, pellicola con reali violenze su alcuni degli animali utilizzati nel film.
Lavora con alcuni grandi registi. Lo vediamo nel cast del film “Hanna K.” di Costa-Gavras (1983), accanto a Gabriel Byrne. Nello stesso anno Gabriele Salvatores gli affida la parte di Lisandro in “Sogno di una notte d’estate” accanto a Erika Blanc e Claudio Bisio. Nel 1984 Pupi Avati lo inserisce nel cast di “Impiegati”. Nel 1988 è nel cast di “Le cose cambiano” di David Mamet e nel 2009 recita in “The International”. Addirittura, nel 2019, viene scelto da Roman Polanski in “L’ufficiale e la spia”.
Insomma, una carriera cinematografica di tutto rispetto per Luca Barbareschi. E anche la tv gli dà grandi soddisfazioni. Tre tra le sue trasmissioni di maggior successo sono “il grande bluff”, “I guastafeste” e “Proposta indecente”.
Nella sua carriera anche un percorso politico. È stato eletto deputato alle elezioni politiche del 2008, rimanendo in carica fino al 2013. In quella esperienza fu eletto con Alleanza Nazionale. Ma nel corso dell’esperienza legislativa passò prima al Popolo delle libertà e poi al Gruppo misto.
Le dichiarazioni che fanno discutere
Sempre sui generis e controcorrente, anche questa volta Luca Barbareschi ha spiazzato tutti con delle dichiarazioni inaspettate. E che faranno discutere. Ha scelto “La vita in diretta” per questa rivelazione familiare, ma anche economica.
Barbareschi dichiara di non lasciare l’eredità ai propri figli: “Ho dato loro un’istruzione fuori dal comune, nelle migliori Università dal costo di 900mila euro. Per questo ho deciso di non lasciare loro niente, dopo gli studi devono cavarsela da soli”.
E prendendo come esempio la figlia spiega il perché di questa sconvolgente decisione: “Mia figlia, che è una designer, si è comprata casa da sola a trent’anni e ha una sua piccola azienda”.
Un modo, forse brusco, per mettere di fronte i figli alle proprie responsabilità e al fatto di dover continuare a contare solo su se stessi e non su aiuti esterni. E voi, siete d’accordo con questa linea di Luca Barbareschi?