Oggi Alessandro Borghi è uno degli attori più apprezzati in Italia e non solo, ma non tutti sanno di una malattia che lo tormenta ormai da tempo e di cui ha parlato solo recentemente. Questo problema lo ha portato a essere vittima di bullismo.
L’interpretazione di Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle”, uscito nel 2018, gli è valso non solo la conquista del David di Donatello, ma anche la consacrazione in ambito internazionale. Da allora la carriera di Alessandro Borghi è in continua ascesa, al punto tale che sembra quasi impossibile pensare che lui abbia iniziato a lavorare prevalentemente come stunt, come se l’idea di stare davanti alla macchina da presa non lo attirasse in modo particolare.
Dopo la pellicola incentrata sulla vicenda del ragazzo romano morto dopo essere stato arrestato, l’artista è stato protagonista al fianco di Patrick Dempsey di “Diavoli“, serie Tv trasmessa da Sky in cui ha dato prova ancora di più del suo talento. Qui ha deciso di recitare personalmente in inglese nella versione originale, mentre non ha voluto doppiarsi in quella italiana, convinto che questo avrebbe reso la sua interpretazione ancora più coinvolgente. Ed effettivamente il risultato è stato più che positivo. Lontano dal set, però, Borghi è davvero riservatissimo e solo recentemente ha voluto parlare di un suo problema personale con cui si trova costretto a combattere da anni.
Alessandro Borghi e la verità sulla sua malattia: l’attore esce finalmente allo scoperto
Dover convivere con una malattia spesso cambia in maniera radicale la propria quotidianità. A volte proprio per questo diventa difficile riuscire a parlarne apertamente e spiegare cosa questo significhi per chi ne è affetto. Se però si trova il coraggio di farlo si finisce per pensare che il disagio possa essere minore. Una sensazione che sembra avere provato anche Alessandro Borghi, che ha voluto raccontare al pubblico che lo ama quale sia il problema di salute che lo affligge da tempo.
L’attore, infatti, ha la sindrome di Tourette, anche se in un primo momento i sintomi che lui manifestava non erano stati identificati subito in modo corretto. Inizialmente, infatti, si era pensato a degli spasmi che si pensava potessero essere controllati e gestiti tramite appositi medicinali.
Successivamente, invece, si è arrivati alla diagnosi vera e propria e quindi anche alla gestione più corretta del problema. Lavorare, però, paradossalmente, gli dà sollievo ed è forse anche per questo che è riuscito a entrare ancora di più nel cuore del pubblico.
“Ogni tanto respiro strano, sono spasmi – ha detto in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ -. A lungo ho pensato di avere dei tic. Invece tutto era dovuto alla sindrome di Tourette. Una volta arrivati alla diagnosi ho smesso di considerarlo un problema, perché ora so finalmente che cos’ho. Si tratta di una sindrome neurologica, che può presentare vari sintomi: a me porta ad avere spasmi e a soffiarmi le dita”.
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Ma c’è un momento ben preciso della sua quotidianità in cui lui sente di essere come tutti gli altri ed è proprio quando parte il ciak: “Quando recito mi passa. Io ho provato a darmi una motivazione che potrebbe sembrare quasi ‘poetica. Il mio lavoro è mettermi nei panni di un altro; l’altro la Tourette non ce l’ha e quindi, in quel momento, neanch’io”.