Oggi 64enne e con carriera e successi alle spalle, Enrico Ruggeri non può comunque dimenticare quanto accaduto quando era solo un bambino
Ha saputo spaziare vari tipi di musica. Dal prog al rock, fino alla musica più leggera. Artista eclettico, Enrico Ruggeri. Nella sua vita, però, anche una malattia che ha colpito un membro della famiglia e che ha segnato profondamente il percorso umano del grande cantante milanese.
Un percorso musicale iniziato da giovanissimo, negli anni ’70. Sono quelli gli anni del prog rock. Nel 1987 Enrico Ruggeri si presenta a Sanremo con Gianni Morandi e Umberto Tozzi (sodalizio nato nell’ambito del progetto benefico della Nazionale italiana cantanti). Il loro brano “Si può dare di più” vince la manifestazione. Nella sua carriera anche il premio della critica a Sanremo con “Quello che le donne non dicono” cantata da Fiorella Mannoia.
Al culmine del successo, nel 1993, Ruggeri conquista per la seconda volta il Festival di Sanremo con il brano rock, “Mistero”. Nel 1986 sposa Laura Ferrato, da cui divorzierà nel 1994, quando conosce l’attuale compagna, la cantautrice Andrea Mirò. Dal matrimonio con la Ferrato è nato il figlio Pier Enrico, detto Pico, anch’egli cantante, ora conosciuto come Pico Rama, mentre dalla relazione con la Mirò sono nati i figli Ugo Federico Benedetto ed Eva Clara.
La malattia del padre
Oggi 64enne e con carriera e successi alle spalle, Enrico Ruggeri non può comunque dimenticare quanto accaduto quando era solo un bambino. Ed è stato lo stesso innovativo cantante a raccontare la circostanza in un’intervista di non molto tempo fa.
Ruggeri ha scelto “La confessione”, la fortunata trasmissione condotta dal giornalista del Fatto Quotidiano, Peter Gomez. In quell’occasione, il cantante ha aperto il proprio cuore a 360 gradi, senza infingimenti. E così abbiamo appreso circostanze molto tristi e problematiche che riguardano la sua adolescenza.
Stando al racconto di Ruggeri, infatti, il padre avrebbe sofferto di una forma molto grave di depressione che, addirittura, impediva al genitore di alzarsi dal letto. Uno stato di prostrazione che ha segnato profondamente il cantante, non solo nella sua fase adolescenziale, ma anche successivamente.
A Gomez, infatti, ha rivelato di aver sviluppato di conseguenza una “cura maniacale del tempo: “Non ho mai fatto un giorno di vacanza, ho una cura maniacale del tempo, di solito arrivo con dieci minuti di anticipo […] Una certa nevrosi da iperattività deriva proprio dall’orrore di aver visto una delle persone più importanti della mia vita, cioè mio padre, rinunciare totalmente all’azione”. Oggi, fortunatamente, ha superato ogni disagio. Ma certe esperienze segnano.