Il consueto monitoraggio settimanale ha evidenziato una nuova risalita dell’incidenza dei casi da coronavirus, dei ricoveri e dell’indice Rt.
Peggiora ancora la situazione legata all’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese, dove nelle ultime settimane si è registrato un boom di contagi come non accadeva da alcuni mesi. Ad evidenziarlo il monitoraggio effettuato come di consueto dalla Cabina di Regia.
Secondo i dati contenuti all’interno del nuovo report, nell’ultima settimana, si è registrata una significativa risalita dell’incidenza dei casi, dell’indice di contagio, ma anche dei ricoveri nelle strutture ospedaliere italiane.
Coronavirus, monitoraggio settimanale Iss: dati ancora in salita
L’Italia, così come tutta l’Europa, sta affrontando una nuova ondata dell’epidemia con la curva in netta risalita rispetto ai precedenti mesi, dove i casi si erano nettamente ridotti rispetto all’inverno.
L’Istituto Superiore di Sanità, come ormai accade dall’inizio dell’emergenza, ha analizzato in collaborazione con il Ministero della Salute il monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia. Il report, pubblicato stamane, evidenzia la significativa risalita dell’incidenza dei casi che è passata dai 763 contagi ogni 100mila della scorsa settimana ai 1.071. Sale e rimane sopra la soglia epidemica l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che si attesta a 1,40 (range 1,36-1,46) contro l’1,30 della precedente rilevazione. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero risulta in aumento passando dall’1,22 all’1,24 (range 1,21-1,28).
Stesso andamento anche per i ricoveri in ospedale. Nel dettaglio, il tasso di occupazione dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è pari al 3,5% rispetto al 2,6 di sette giorni fa. Nelle aree mediche è salito dal 10,3 al 13,3%.
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L’Iss ha specificato che anche questa settimana nessuna Regione/Provincia Autonoma è considerata a rischio basso. Dodici sono quelle considerate a rischio moderato, due delle quali ad alta probabilità di progressione, e nove quelle a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza, una invece per la qualità dei dati trasmessi all’Istituto considerata sotto la soglia minima.
Infine, sono ben venti le Regioni/Province Autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza, nove delle quali ne hanno riportato molteplici.