Simone Sperduti ha perduto la vita in modo tragico in seguito ad un incidente in scooter: ad investirlo è stato un agente che lo ha investito e che, adesso, è divorato dai sensi di colpa per quello che è accaduto
Simone Sperduti ha tragicamente perso la vita in un incidente avvenuto in via Prenestina, a Roma. Il ragazzo aveva soltanto diciannove anni e ora a piangere la sua scomparsa sono i suoi familiari, i suoi amici e i suoi parenti. Scendere a patti con l’idea di non vederlo più sarà difficile per tutti loro, ma al momento tutto quello a cui stanno riuscendo ad aggrapparsi è l’idea di poter ottenere giustizia. Ad investire Simone è stato un poliziotto arrestato giovedì scorso con l’accusa di omicidio stradale: è stato un incidente, ma in ogni caso non svanirà il senso di colpa per quello che è accaduto, così come la sensazione di aver rovinato per sempre la propria vita.
Simone Sperduti morto in un incidente: l’agente rompe il silenzio
Dopo l’udienza che si è tenuta questa mattina a piazzale Clodio il gip, accogliendo le richieste del pm Mario Palazzi, ha convalidato l’arresto e ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il poliziotto, dopo l’incidente, era risultato positivo ai test di alcol e di droga. “Il mio assistito ha risposto alla domande del giudice e ha espresso tutto il suo dolore alla famiglia di Simone” ha dichiarato il difensore del poliziotto, l’avvocato Pamela Strippoli dopo l’udienza di convalida. Poi ha continuato, dicendo: “è conscio della responsabilità che porterà a vita. Nella ricostruzione dell’incidente ha riferito di non essersi accorto dell’arrivo dello scooter del ragazzo“.
Nel corso dell’udienza, il poliziotto ha deciso di consegnare una lettera al giudice che ha scritto proprio nelle ultime ore, mentre era torturato dai sensi di colpa per quanto accaduto. “Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono. Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo ho sbagliato. Avrei voluto morire io” si legge nella lettera che ha scritto. “Dovevo morire io. Vi chiedo perdono. Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo“.